http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/05/19/news/internet_biografia-16459400/
Inoltre, tutto quello che scriviamo, sostiene il giornalista, potrebbe essere usato contro di noi, pubblicitariamente parlando, perchè il sistema analizza i testi per accoppiarci pubblicità pertinenti.
Niente di più vero! A chi non è mai capitato di cercare in rete informazioni su un hotel da prenotare e poi veder apparire, in maniera impertinente, quelle stesse proposte sulla pagina della propria mail?
Uno stato di cose certamente meno preoccupante di quanto possa apparire, a parere del giornalista, che chiude il suo articolo con un semplice consiglio:" Basta essere consapevoli e comportarsi di conseguenza".
Ma come mettere in pratica questo consiglio? Continuare a navigare con la consapevolezza che la Rete possa ricostruire spezzoni della nostra vita o rinunciarvi? Cosa ne pensate?
Impossibile rinunciarvi! Credo che la consapevolezza a cui si riferisce il giornalista derivi da una specie di etica comportamentale soggettiva. Ma quando le informazioni sono troppe, e quando un appassionato del web naviga in molti "luoghi" lasciando tracce della sua permanenza, allora diventa arduo seguire questo consiglio. Io per prima digitando il mio nome e cognome su google ho rivisto un anno della mia vita telematica spiattellato sulla prima pagina di ricerca. Ma non è necessariamente un male. Almeno io sto molto attenta a non pubblicare dati sensibili che potrebbero diventare visibili a tutti, social net inclusi!
RispondiElimina