Sfogliando il manuale "Professione giornalista" adottato per la preparazione di alcuni esami mi sono imbattuta in un "duello verbale a distanza" tra il giornalista americano Dan Gillmor e l'autrice di The Weblog Handbook, Rebecca Blood. Credo sia interessante riportarne i contenuti, soprattutto per fornire due diversi punti di vista in relazione alle domande che ho fornulato del post precedente.
Secondo il primo, infatti, il weblog è a tutti gli effetti un prodotto giornalistico:
"I weblog sono certamente parte del processo che sviluppa il giornalismo. Sto parlando della tendenza al giornalismo fai da te. Noi pensiamo al giornalismo nei termini del modello di mass media invalso alla fine del ventesimo secolo, dove i redattori selezionano notizie dalle fonti e le diffondono ai loro lettori. Ciò che ci troviamo davanti di stupefacente adesso è il processo di gente via via coinvolta nella creazione d'informazioni che sono valide e spesso accurate"
Secondo la Blood, invece, diventa necessario stabilire la differenza tra blog personali e blog pubblicati all'interno di un giornale:
"Io non conosco nessun weblog personale che si avvicini a presentare una storia completa. Io non credo che le cronache personali che si trovano nella maggior parte dei blog siano giornalismo. Per quanto mi riguarda ci sono standard giornalistici di completezza, di accuratezza, di imparzialità. I giornalisti tendono ad affidarsi alle fonti. Essi fanno più che dare il semplice resoconto di un testimone. Essi cercano 17 diversi resoconti per garantire una storia completa"
In Italia, poi, l'iscrizione all'Ordine, necessaria per definire la figura del professionista, rende ancor più netta la distinzione tra giornalista e blogger.
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