Mancano poche ore all'esame e questo mi porta ad imprimere un cambio di direzione a questo mio blog che fino ad ora ha voluto presentarsi con una veste "istituzionale" poichè nato ed implementato per sostenere l'esame di informatica applicata al giornalismo del prof. Lelio Alfonso.
Anticipo dunque quella che sarà da domani (se l'esame dovesse andare bene) la nuova linea che ho deciso di seguire: trasformare questo spazio in un contenitore di impressioni personali ( anche se qualcosa trapelava già da alcuni post).
Devo dire che la vigilia di quello che è per me l'ultimo esame della specialistica, è trascorsa senza troppi scossoni nonostante una certa ansia, credo normale prima di ogni prova.
AUGURO A TUTTI VOI UN "IN BOCCA AL LUPO" PER DOMANI e carico su questo mio spazio virtuale l'unica canzone capace di esprimere il mio stato d'animo in questo momento:
non si può non comunicare
Paul Watzlawick. Primo assioma della comunicazione.
viewers
domenica 26 giugno 2011
Siti web della maggioranza sotto attacco (informatico).
Dopo le recenti sconfitte elettorali e mentre scoppia lo scandalo della P4, il Governo deve guardarsi da ben altri nemici: gli Hackers.
Rimbalza infatti sul web, da qualche giorno, la notizia di un attacco hacker ai siti del pdl, più precisamente : http://www.pdl.it/, http://www.governoberlusconi.it/, http://www.forzasilvio.it/, http://www.silvioberlusconifansclub.org/.
Si tratta di un attacco concentrico che ha visto coalizzati i Lulzsec e gli Anonymous, rispettivamente un collettivo hacker ed un gruppo " hacktivista" che da sempre concentra la sua azione sui siti istituzionali.
La situazione pare ora essere tornata alla normalità ma resta la preoccupazione di Antonio Palmieri, deputato Pdl e responsabile Internet del partito che dichiara "è la prima volta che veniamo colpiti dal '95, cioè da quando siamo online. Ma più che l'attacco temo l'effetto emulazione."
Rimbalza infatti sul web, da qualche giorno, la notizia di un attacco hacker ai siti del pdl, più precisamente : http://www.pdl.it/, http://www.governoberlusconi.it/, http://www.forzasilvio.it/, http://www.silvioberlusconifansclub.org/.
Si tratta di un attacco concentrico che ha visto coalizzati i Lulzsec e gli Anonymous, rispettivamente un collettivo hacker ed un gruppo " hacktivista" che da sempre concentra la sua azione sui siti istituzionali.
La situazione pare ora essere tornata alla normalità ma resta la preoccupazione di Antonio Palmieri, deputato Pdl e responsabile Internet del partito che dichiara "è la prima volta che veniamo colpiti dal '95, cioè da quando siamo online. Ma più che l'attacco temo l'effetto emulazione."
venerdì 24 giugno 2011
Google e la memoria de L' Aquila.
Si chiama Noi L' Aquila ed è un sito organizzato ed implementato grazie alla collaborazione del noto motore di ricerca fondato da Page e Brin, del comune della città quasi totalmente distrutta dal terremoto del 2009 e dell' Associazione Nazionale Famiglie Emigrati.
Il sito è costituito da due sezioni: una intitolata "Esplora e Ricorda" che permette di caricare su una mappa interattiva foto, video o testimonianze sulla città mentre la seconda, "Ispira il Futuro", consente una sorta di "ricostruzione virtuale" in 3D attraverso gli strumenti di modellazione gratuiti forniti da Google.
Un ' applicazione inusuale della tecnologia al servizio della conservazione della memoria.
Il sito è costituito da due sezioni: una intitolata "Esplora e Ricorda" che permette di caricare su una mappa interattiva foto, video o testimonianze sulla città mentre la seconda, "Ispira il Futuro", consente una sorta di "ricostruzione virtuale" in 3D attraverso gli strumenti di modellazione gratuiti forniti da Google.
Un ' applicazione inusuale della tecnologia al servizio della conservazione della memoria.
giovedì 23 giugno 2011
breve riepilogo........ l'esame è alle porte.
Questo post si propone come un piccolo dizionario dei termini informatici più comuni.
Cliccando sarete indirizzati su Wikipedia:
Accesso remoto
Account
Arpanet
Banner
Blog
Blogosfera
Bluetooth
Bookmark
Browser
Chat
Cyberspazio
Dominio
eBook
Feed RSS
Forum
FTP
Home page
HTML
HTTP
Internet
Intranet
iPad
LAN
Link
Modem
Motore di ricerca
Podcasting
Portale
Provider
Server
Social network
Spam
Streaming
TCP/IP
Template
URL
WAN
WWW
Cliccando sarete indirizzati su Wikipedia:
Accesso remoto
Account
Arpanet
Banner
Blog
Blogosfera
Bluetooth
Bookmark
Browser
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Cyberspazio
Dominio
eBook
Feed RSS
Forum
FTP
Home page
HTML
HTTP
Internet
Intranet
iPad
LAN
Link
Modem
Motore di ricerca
Podcasting
Portale
Provider
Server
Social network
Spam
Streaming
TCP/IP
Template
URL
WAN
WWW
martedì 21 giugno 2011
La scrittura online.
Una valida home page di quotidiano presenta particolari caratteristiche quali: grafica pulita ed intiutiva, striscia di notizie flash, menù in primo piano, presenza di photogallery e videogallery a blocchi, di blog illustri, mappa del sito che facilita la consultazione per argomenti, foto per rendere gli articoli più accattivanti, presenza di link (nella funzione di collegamento diretto alla fonte e ad approfondimenti), presenza di forum e sondaggi.
Sebbene i dettami del buon giornalismo valgano per la realizzazione di articoli a prescindere dal medium attraverso cui sono diffusi ( periodi brevi, uso di termini di facile comprensione, notizia all' attacco del pezzo, regola anglosassone delle 5 W), nel caso di un prodotto sviluppato per l'online esistono regole particolari e peculiari ( del mezzo stesso ) da seguire, affinchè il contenuto informativo giunga a destinazione in maniera corretta, stimolando l'interesse dell'utente ed evitando che questo abbandoni la pagina troppo presto.
Si tratta di indicazioni che potrebbero essere così sintetizzate:
Sebbene i dettami del buon giornalismo valgano per la realizzazione di articoli a prescindere dal medium attraverso cui sono diffusi ( periodi brevi, uso di termini di facile comprensione, notizia all' attacco del pezzo, regola anglosassone delle 5 W), nel caso di un prodotto sviluppato per l'online esistono regole particolari e peculiari ( del mezzo stesso ) da seguire, affinchè il contenuto informativo giunga a destinazione in maniera corretta, stimolando l'interesse dell'utente ed evitando che questo abbandoni la pagina troppo presto.
Si tratta di indicazioni che potrebbero essere così sintetizzate:
- Spezzare il testo dell'articolo in più paragrafi, magari introdotti da un breve titolo.
- Frammentare la scrittura in blocchi di 5 o 6 righe per poi andare a capo, lasciando un'interlinea bianca che alleggerisce "visivamente" il documento.
- Utilizzare il "neretto" per le parole chiave.
- Evitare l'uso eccessivo della sottolineatura per non creare ambiguità con l'elemento che caratterizza il link ( il lettore potrebbe pensare erroneamente che si tratti di un collegamento).
- Racchiudere il testo in colonne.
- Evitare testi troppo lunghi che richiedono uno scrolling eccessivo.
- Evitare l'uso eccessivo di colori per le parole.
- Non eccedere con le animazioni.
- Spezzare documenti video molto lunghi ( ma vale la stessa cosa anche per gli audio) in più filmati introdotti da titoli.
domenica 19 giugno 2011
Lo show di Pontida.
Migliaia di persone al raduno leghista di Pontida, su cui erano puntati gli occhi di tutto il mondo politico.
Davanti alla folla Bossi lancia l'ennesimo ultimatum o meglio quello che alcuni, abituati ai suoi exploit, hanno definito un "penultimatum". La leadership di Berlusconi è a rischio e sebbene il leader della Lega sappia che una rottura in questo momento aprirebbe la strada alla sinistra, decide di rilanciare e detta l'agenda del governo con richieste più o meno note: stop alla missione in Libia, Senato federale, riforma fiscale, spostamento di quattro ministeri al nord.
Tra insulti ai giornalisti, minacce non troppo velate al premier e appelli poco cordiali a Tremonti ( a cui chiede di riscrivere il Patto di stabilità per i comuni) va in scena lo show del Carroccio.
E mentre analisti e giornalisti s'interrogano sulla tenuta del governo e sulle conseguenze che, nel quadro politico, avranno queste dichiarazioni, io mi chiedo come sia possibile che nel 2011 si alzi ancora un coro inneggiante alla secessione.
Evidentemente in Italia si può.
Davanti alla folla Bossi lancia l'ennesimo ultimatum o meglio quello che alcuni, abituati ai suoi exploit, hanno definito un "penultimatum". La leadership di Berlusconi è a rischio e sebbene il leader della Lega sappia che una rottura in questo momento aprirebbe la strada alla sinistra, decide di rilanciare e detta l'agenda del governo con richieste più o meno note: stop alla missione in Libia, Senato federale, riforma fiscale, spostamento di quattro ministeri al nord.
Tra insulti ai giornalisti, minacce non troppo velate al premier e appelli poco cordiali a Tremonti ( a cui chiede di riscrivere il Patto di stabilità per i comuni) va in scena lo show del Carroccio.
E mentre analisti e giornalisti s'interrogano sulla tenuta del governo e sulle conseguenze che, nel quadro politico, avranno queste dichiarazioni, io mi chiedo come sia possibile che nel 2011 si alzi ancora un coro inneggiante alla secessione.
Evidentemente in Italia si può.
venerdì 17 giugno 2011
è una minaccia alla libertà di espressione in rete?
Per Fulvio Sarzana, avvocato ed esperto di diritto informatico, la delibera 668/2010 (in materia di violazione del diritto d'autore) potrebbe autorizzare una forma di censura del web tanto da spingelo a promuovere un appello per chiedere all' Agcom di fermarne il cammino.
La bozza di regolamento prevede un sistema di notice and take down ( segnalazione e rimozione di contenuti illeciti ) ad opera dell'autorità amministrativa e non giudiziaria.
Posto il link all'articolo che Fabio Chiusi ha realizzato sul quotidiano online indipendente Lettera 43 in merito a questa vicenda:
http://www.lettera43.it/tecnologia/web/18830/pena-di-morte-digitale.htm
Un altro paese distintosi in questo senso è la Francia, dove il presidente Sarkozy, in occasione del G8 di Parigi dello scorso maggio ha chiesto di "civilizzare il web" attraverso una più stringente regolamentazione dopo l'entrata in vigore della legge Hadopi che, nella sua originaria stesura, prevedeva l'interdizione dell'accesso a internet come risultato di un percorso sanzionatorio in tre tappe.
Nel resto del mondo va anche peggio ( soprattutto nei regimi dittatoriali e questa non è una novità ) : secondo il rapporto 2011 di Reporters sans frontieres un cittadino su quattro subisce una qualche forma di sostanziale censura sul web fino al blackout avvenuto per qualche giorno in Egitto.
E mentre l'accesso ad internet è definito un diritto universale ed inviolabile dalle Nazioni Unite, a limitare la libertà di espressione intervengono vere e proprie legislazioni repressive come in Turchia, dove, a breve, i fornitori di Rete e gli utenti verranno obbligati a sottostare a sistemi di filtraggio degli accessi.
In paesi come l'India, dove si è deciso che i fornitori di servizi debbano rimuovere contenuti offensivi entro 36 ore dalla notifica delle autorità, la definizione di "contenuto illegale" fornita dalle norme è molto vaga.
In Corea del Sud è in vigore il Network Act che proibisce lo scambio di informazioni online che possano compromettere la sicurezza nazionale o che siano considerate diffamatorie anche se vere.
In Arabia Saudita l'apertura di un giornale online, di un blog o di un forum viene autorizzata a livello ministeriale e a patto che si rispetti una lista di condizioni molto precise, stilata dal regime mentre in Iran si lavora per mettere a punto una rete capace di isolare gli utenti dal resto del mondo.
é assolutamente normale, oltre che comprensibilmente giusto, che si combattano anche in Rete crimini quali la pubblicazione di materiale osceno o che inciti all'odio, che danneggi i minori e che violi il diritto d'autore ma siamo sicuri che dietro questo obiettivo, vista l'assenza di una chiara normativa, in alcuni casi, non si nascondano altre finalità?
La bozza di regolamento prevede un sistema di notice and take down ( segnalazione e rimozione di contenuti illeciti ) ad opera dell'autorità amministrativa e non giudiziaria.
Posto il link all'articolo che Fabio Chiusi ha realizzato sul quotidiano online indipendente Lettera 43 in merito a questa vicenda:
http://www.lettera43.it/tecnologia/web/18830/pena-di-morte-digitale.htm
Un altro paese distintosi in questo senso è la Francia, dove il presidente Sarkozy, in occasione del G8 di Parigi dello scorso maggio ha chiesto di "civilizzare il web" attraverso una più stringente regolamentazione dopo l'entrata in vigore della legge Hadopi che, nella sua originaria stesura, prevedeva l'interdizione dell'accesso a internet come risultato di un percorso sanzionatorio in tre tappe.
Nel resto del mondo va anche peggio ( soprattutto nei regimi dittatoriali e questa non è una novità ) : secondo il rapporto 2011 di Reporters sans frontieres un cittadino su quattro subisce una qualche forma di sostanziale censura sul web fino al blackout avvenuto per qualche giorno in Egitto.
E mentre l'accesso ad internet è definito un diritto universale ed inviolabile dalle Nazioni Unite, a limitare la libertà di espressione intervengono vere e proprie legislazioni repressive come in Turchia, dove, a breve, i fornitori di Rete e gli utenti verranno obbligati a sottostare a sistemi di filtraggio degli accessi.
In paesi come l'India, dove si è deciso che i fornitori di servizi debbano rimuovere contenuti offensivi entro 36 ore dalla notifica delle autorità, la definizione di "contenuto illegale" fornita dalle norme è molto vaga.
In Corea del Sud è in vigore il Network Act che proibisce lo scambio di informazioni online che possano compromettere la sicurezza nazionale o che siano considerate diffamatorie anche se vere.
In Arabia Saudita l'apertura di un giornale online, di un blog o di un forum viene autorizzata a livello ministeriale e a patto che si rispetti una lista di condizioni molto precise, stilata dal regime mentre in Iran si lavora per mettere a punto una rete capace di isolare gli utenti dal resto del mondo.
é assolutamente normale, oltre che comprensibilmente giusto, che si combattano anche in Rete crimini quali la pubblicazione di materiale osceno o che inciti all'odio, che danneggi i minori e che violi il diritto d'autore ma siamo sicuri che dietro questo obiettivo, vista l'assenza di una chiara normativa, in alcuni casi, non si nascondano altre finalità?
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